Due anni di guerra: l’accoglienza della Caritas diocesana

Sono passati ormai due anni dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, due anni che l’Europa è lacerata da una guerra dai confini non ben definiti, perché seppure ci siano oltre 2mila km di distanza le conseguenze le viviamo anche a casa nostra.

Dall’inizio del conflitto, oltre 6,4 milioni di ucraini hanno chiesto rifugio all’estero e anche la nostra Diocesi di Nocera Inferiore – Sarno, attraverso la Caritas diocesana, ha risposto al grido d’aiuto.

I primi rifugiati sono arrivati in Diocesi il 9 marzo del 2022, accolti a Casa Betania, la casa di accoglienza della Caritas, sita a Codola di Roccapiemonte.

Impossibile dimenticare gli sguardi spaventati delle donne costrette a lasciare padri, mariti e figli maggiorenni sotto le bombe; impossibile dimenticare il pianto inconsolabile della piccola Alina, 2 anni, perché la madre si era allontanata momentaneamente per andare a recuperare zaini e valigie; impossibile dimenticare il dolore nel vedere intere famiglie spezzate dalla guerra. 

Il lavoro della Caritas diocesana di Nocera Inferiore – Sarno

È stato tanto il lavoro svolto dalla Caritas diocesana in questi due anni, a partire dalla pronta disponibilità all’accoglienza, non solo con strutture diocesane ma anche con la collaborazione di alcune parrocchie e di istituti religiosi. Sono passati di qui 256 rifugiati, per i quali sono stati attivati diversi servizi oltre all’accoglienza, come l’assistenza legale, sanitaria, la mediazione linguistica, il sostegno psicologico, l’orientamento al lavoro.

Per gli studenti si è avviato l’inserimento nelle istituzioni scolastiche, per i più grandi, oltre alla lingua, l’inserimento nel mercato del lavoro. 

L’esperienza più bella è stata senza dubbio quella vissuta nell’estate 2023 quando la Caritas diocesana ha accolto un gruppo di 50 persone proveniente da Kiev per un campo estivo. Per due settimane sono stati ospiti del Marbella Club, a Palinuro. Molti di loro vedevano il mare per la prima volta e la gioia dei ragazzi era tangibile. Diverse sono state le escursioni, tra cui la gita in barca alla Cala degli Infreschi a Marina di Camerota con relativo soggiorno su una spiaggia raggiungibile solo in barca, la visita ai Templi di Paestum, una giornata all’Acqua Park dell’Isola Verde di Pontecagnano e un pomeriggio con noleggio di pedalò nei pressi di Palinuro.

Ad oggi, sono 16 i rifugiati ucraini ancora accolti dalle nostre strutture. Per loro c’è l’impossibilità di fare rientro in patria. Il nostro compito è di assicurare loro il calore di una vera famiglia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Menu